Approvato l’emendamento di Enrico Costa di Azione che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” delle ordinanze di custodia cautelare.
La Camera ha dato parere favorevole all’emendamento di Enrico Costa di Azione e alla legge di delegazione europea che vieta la pubblicazione “Integrale o per estratto” dei testi delle ordinanze di custodia cautelare. In opposizione gli unici a votarla sono stati quelli di Azione e IV, per tutti gli altri la norma è stata definita come un “bavaglio“. Tra i contrari anche la Fnsi, che ha chiesto al presidente Sergio Mattarella di non firmare la legge.
Via libera alla Camera per l’emendamento
Il testo è stato approvato alla Camera con voto lampante, dopo che Enrico Costa ha acconsentito alla riformulazione fatta dal Governo. I favorevoli sono 160, mentre i contrari 70. Tra le file dell’opposizione, Azione e IV hanno votato a favore insieme alla maggioranza. I restanti, Pd, M5S e Avs, hanno votato contro.
Dopo la proposta di modifica da parte dell’esecutivo, ben recepita da Costa, è arrivato il benestare di Montecitorio, senza nemmeno il bisogno di chiedere il voto segreto e senza imbarazzi nella maggioranza. Infatti, Fi aveva già dato parere favorevole al testo precedente, nonostante l’esecutivo e alleati avessero espresso un parere contrario. Da qui l’esigenza di alcune modifiche.
Cosa prevede l’emendamento
Originariamente il testo prevedeva il “Divieto di pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare” fino a conclusione indagini o dell’udienza preliminare. Nella nova riformulazione approvata oggi, il testo parla di divieto di pubblicazione “Integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza. In sostanza, l’ordinanza di custodia cautelare, il provvedimento che contiene informazioni sulla vicenda giudiziaria, sarà pubblicabile solo dopo l’inizio del processo.
C’è chi è soddisfatto e chi no
Tra i soddisfatti ci sono Azione e IV, ma anche Forza Italia lo è, con Matilde Siracusano che ha detto: “Il risultato positivo ci soddisfa, un buon traguardo per ribadire ancora una volta l’importanza del garantismo e della presunzione di innocenza, cardini chiave sui quali si fonda la nostra Costituzione“.
Il segretario di Azione Carlo Calenda ha commentato: “Ancora una volta grazie a Enrico Costa per il suo grande lavoro sulla giustizia. Approvato alla Camera il nostro emendamento che vieta di riportare l’integrale o gli stralci delle ordinanze di custodia fino al termine dell’udienza preliminare. Una battaglia di civiltà e che risponde ai principi di garantismo e giusto processo previsti in Costituzione. Oggi più che mai la tutela dei diritti dell’imputato e la presunzione d’innocenza sono assicurati“.
Di parere opposto buona parte dell’opposizione che non ha risparmiato critiche. Angelo Bonelli e Devis Dori di Verdi e Sinistra hanno detto: “L’emendamento a firma Costa riformulato sulla legge delegazione europea in mano a questo governo può diventare un nuovo bavaglio alla libertà di stampa”. Contrario anche il Movimento 5 Stelle: “L’emendamento di Azione che impedisce la pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini preliminari è un altro vergognoso bavaglio che colpisce e umilia il diritto dei cittadini a essere informati. L’informazione è un diritto di tutti. La giustizia classista del governo Meloni procede a passo spedito, portando l’Italia in un medioevo dei diritti“, hanno chiosato i pentastellati.
Fnsi annuncia la mobilitazione
Ad agitarsi per l’emendamento, anche la Federazione nazionale della stampa italiana, che tramite la segretaria nazionale Alessandra Costante ha reso noto che: “Domani la Fnsi non sarà alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni e convocherà invece una giunta straordinaria per organizzare la mobilitazione della categoria, assieme alla società civile, contro il nuovo bavaglio al diritto di cronaca“.
Infine, Fnsi ha fatto sapere di aver chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare la legge, la quale potrebbe anche essere fonte di grandi distorsioni dei diritti. Costante ha poi aggiunto: “Si tratta di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali”.